Come ci sono arrivato qui, con la mia
automobile o con la macchina del tempo?
Genere: Documentario
Produzione: Torino, marzo 2012
Durata: 6m43s
Riprese, montaggio e testi: Luigi Mezzacappa
Musiche: QUARTAUMENTATA - "Bella balla", "Ostinatamente", "Cococò"
____________________________________________________________________________
Travolto, sì. Travolto è la parola giusta. Un minuto dopo aver messo i piedi su quei sassi, sono stato travolto dalla suggestione...
Come ci sono arrivato qui, con la mia automobile o con la macchina del tempo?
Sì, lo so: intorno a me è tutto un brulicare di persone che vanno e vengono. Da come son vestite e dalle parole che mi rimbalzano intorno non si può sbagliare: sono quasi tutti turisti.
Un minuto dopo, mi assale una nuova suggestione, più brutta: tutto mi sembra un enorme villaggio vacanze. Tutto studiato a misura di turista.
Al terzo minuto, sono completamente frastornato. E' un posto incredibile...
I Sassi sono un viaggio che inizia nel Paleolitico e attraversa tre periodi della storia dell'uomo. Non c'è altro posto al mondo dove si può vedere la storia come Matera, che sta lì a ricordarci una cosa che la nostra civiltà ha colpevolmente dimenticato: il nostro legame indissolubile con la terra. Qui ci riconosciamo come se fossimo appena usciti dalle caverne, partoriti da madre terra…
Come tutte le città, anche Matera è sopravvissuta ad alterni momenti di splendore e miseria e, come spesso capita, la storia più recente è forse la più difficile da interpretare. Lo sfollamento forzato degli anni ’50, dovuto alle condizioni igieniche e sanitarie che fecero di Matera una vergogna nazionale, è una controversia ancora aperta tra chi sostiene che si sia trattato di opportunismo speculativo e chi invece pensa sia stato l’inizio di un nuovo corso. Indubbiamente, la questione resta molto interessante anche per lo studio sociologico sulla comunità dei Sassi che guidò i criteri di edificazione dei nuovi quartieri.
Chissà se lo spirito dei Sassi oggi sia ancora quello dei vecchi abitanti e dei loro figli oppure quello dei nuovi “protagonisti”, intellettuali o businessmen, locali o "forestieri".
Chi lo sa, forse anche per gli stessi materani è difficile stabilirlo...
Ciò che a me sembra importante, direi necessario, è che vivere e abitare i Sassi significhi riconoscersi nella qualità e nei valori di questa terra, e accettarne le condizioni non convenzionali. Non per rimpiangere il passato, ma al contrario, per evitarne la museificazione.
Ho visto una città viva e ricca di energia, e nuove generazioni alla ricerca di nuove occasioni.
Certo, la sua anima probabilmente non è quella dei tempi passati, ma mi sono fatto l'idea che se non fosse così, oggi Matera... semplicemente non sarebbe.
E noi avremmo perso l'ennesima occasione per ricostruire un pezzo della nostra storia.
Questa sì che sarebbe l'ennesima miseria.
Genere: Documentario
Produzione: Torino, marzo 2012
Durata: 6m43s
Riprese, montaggio e testi: Luigi Mezzacappa
Musiche: QUARTAUMENTATA - "Bella balla", "Ostinatamente", "Cococò"
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Travolto, sì. Travolto è la parola giusta. Un minuto dopo aver messo i piedi su quei sassi, sono stato travolto dalla suggestione...
Come ci sono arrivato qui, con la mia automobile o con la macchina del tempo?
Sì, lo so: intorno a me è tutto un brulicare di persone che vanno e vengono. Da come son vestite e dalle parole che mi rimbalzano intorno non si può sbagliare: sono quasi tutti turisti.
Un minuto dopo, mi assale una nuova suggestione, più brutta: tutto mi sembra un enorme villaggio vacanze. Tutto studiato a misura di turista.
Al terzo minuto, sono completamente frastornato. E' un posto incredibile...
I Sassi sono un viaggio che inizia nel Paleolitico e attraversa tre periodi della storia dell'uomo. Non c'è altro posto al mondo dove si può vedere la storia come Matera, che sta lì a ricordarci una cosa che la nostra civiltà ha colpevolmente dimenticato: il nostro legame indissolubile con la terra. Qui ci riconosciamo come se fossimo appena usciti dalle caverne, partoriti da madre terra…
Come tutte le città, anche Matera è sopravvissuta ad alterni momenti di splendore e miseria e, come spesso capita, la storia più recente è forse la più difficile da interpretare. Lo sfollamento forzato degli anni ’50, dovuto alle condizioni igieniche e sanitarie che fecero di Matera una vergogna nazionale, è una controversia ancora aperta tra chi sostiene che si sia trattato di opportunismo speculativo e chi invece pensa sia stato l’inizio di un nuovo corso. Indubbiamente, la questione resta molto interessante anche per lo studio sociologico sulla comunità dei Sassi che guidò i criteri di edificazione dei nuovi quartieri.
Chissà se lo spirito dei Sassi oggi sia ancora quello dei vecchi abitanti e dei loro figli oppure quello dei nuovi “protagonisti”, intellettuali o businessmen, locali o "forestieri".
Chi lo sa, forse anche per gli stessi materani è difficile stabilirlo...
Ciò che a me sembra importante, direi necessario, è che vivere e abitare i Sassi significhi riconoscersi nella qualità e nei valori di questa terra, e accettarne le condizioni non convenzionali. Non per rimpiangere il passato, ma al contrario, per evitarne la museificazione.
Ho visto una città viva e ricca di energia, e nuove generazioni alla ricerca di nuove occasioni.
Certo, la sua anima probabilmente non è quella dei tempi passati, ma mi sono fatto l'idea che se non fosse così, oggi Matera... semplicemente non sarebbe.
E noi avremmo perso l'ennesima occasione per ricostruire un pezzo della nostra storia.
Questa sì che sarebbe l'ennesima miseria.
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